Secondo i compiti statutari previsti dalla legge istitutiva, il Centro Nazionale di Studi Alfieriani, fondato con R.D.L. 5 novembre 1937 n. 2021,  ha assolto, in ottantacinque anni di attività (gli ultimi 20 con il cambio di veste giuridica in Fondazione), ai propri compiti statutari, promuovendo e coordinando gli studi e le ricerche intorno alla vita e alle opere di Vittorio Alfieri, mediante “la raccolta e la conservazione”, nella Casa del poeta, “di autografi, libri e cimeli, in essa istituendo un’apposita biblioteca e una sala iconografica”, promuovendo e portando a compimento “l’edizione critica nazionale delle opere” e “la pubblicazione di monografie critiche”, “la pubblica rappresentazione delle sue opere drammatiche e l’opportuna promozione di altre manifestazioni celebrative”. L’attività del Centro si è esplica sul fronte della conservazione e della ricerca, strettamente intrecciandosi con la storia della critica letteraria e del teatro in Italia e non solo.

Un capitolo particolarmente interessante della storia del Centro Nazionale riguarda i primi anni del dopoguerra, durante i quali fu prioritario l’impegno per la realizzazione delle manifestazioni del 1949, anno del bicentenario della nascita del Poeta. Nei decenni centrali del Novecento, fecondi dal punto di vista teatrale, il Centro patrocinò numerose rappresentazioni di opere di Alfieriane. 

Negli stessi anni, fu intrapresa l’opera monumentale dell’Edizione Nazionale delle Opere di Vittorio Alfieri, avviata nel 1951 con l’edizione critica della Vita scritta da esso, a cura di Luigi Fassò, in due volumi, il secondo contenente la prima redazione inedita e altri scritti autobiografici. Seguirono il primo volume degli Scritti politici e morali, a cura di Pietro Cazzani e, con cadenza annuale, i volumi delle tragedie, in contemporanea ai tre volumi delle Commedie, a cura di Fiorenzo Forti, dal ‘53 al ‘58, e a quello delle Rime, a cura di Francesco Maggini, del 1954, via via proseguendo con cadenza regolare nel corso dei decenni successivi, fino al sostanziale completamento del piano dell’opera. Cfr. Edizione Nazionale delle Opere di Vittorio Alfieri.

Ai volumi dell’Edizione Nazionale sono da sommare in campo editoriale, nel corso degli anni, gli otto numeri della rivista “Annali Alfieriani”; i volumi della collana “Studi e Documenti” (ed. Mucchi, Modena) e la collana “Alfieriana” (Edizioni dell’Orso, Alessandria). 

Cfr. Altre pubblicazioni.

Dagli anni Novanta del secolo scorso, il prolungato periodo di inagibilità dei locali in Palazzo Alfieri ad Asti, Casa del Poeta e sede del Centro Nazionale di Studi nella sua tripartizione in Museo, Biblioteca e Archivio Alfieriani, ha determinato molteplici disagi e gravi limitazioni, tuttavia non ha ostacolato la prosecuzione dell’attività scientifica, di ricerca e di divulgazione, consolidatasi, sulla base delle risorse disponibili, nonostante la situazione talvolta precaria delle sedi operative temporanee. Anche l’attività legata alla consultazione della Biblioteca non ha mai subito battute d’arresto, riuscendo a mantenere il patrimonio librario a disposizione di studenti e studiosi nelle successive sedi operative, fino al rientro e al riallestimento nel Palazzo. 

Particolarmente intenso, sia sul fronte scientifico, che su quello divulgativo, è stato il quinquennio delle Celebrazioni Alfieriane per il 250° anniversario della nascita e il 200° anniversario della morte di Alfieri (1999 – 2003). Dopo aver avviato con crescente attenzione di pubblico in città, nei primi anni Novanta, i cicli di “conferenze-spettacolo”, durante il quinquennio citato si riuscì infatti ad attuare un programma internazionale di iniziative di ampio respiro. 

Il Centro Nazionale di Studi Alfieriani si trasformò in Fondazione ai sensi del D.Lgs. 29 ottobre 1999 n. 419.